Morte usufruttuario appartamento come mandare via la compagna





Buonasera, Io e mia zia siamo comproprietarie dell'appartamento in cui vive mio nonno, il quale beneficia di pieno usufrutto (atto notarile del 2010).
Da circa 20 anni gode della stessa residenza la sua compagna, risultante pertanto nello stato di famiglia.
Alla morte dell'usufruttuario, che diritti può esercitare la compagna?

RISPOSTA

Nessun diritto, se non quello ad avere dai proprietari dell'immobile, un congruo termine per raccogliere i suoi effetti personali per andare a vivere altrove; in parole povere, 15 giorni – 1 mese per fare il trasloco.
Non essendo sposata non avrà alcun diritto di abitazione sulla casa familiare.
L'usufrutto cesserà inevitabilmente alla morte dell'usufruttuario. Lo precisa l'art. 979 del codice civile che, appunto, chiarisce che l'usufrutto non può eccedere la durata in vita del proprietario.
La residenza anagrafica è una dichiarazione rilasciata all'ufficiale dell'anagrafe che fotografa una situazione di fatto, senza attribuire particolari diritti al residente.



Come meglio comportarsi affinché questa abbandoni l'appartamento? Ringrazio

RISPOSTA

Se vi impedirà di entrare in possesso dell'immobile, sarete costretti a procedere con atto di citazione al tribunale civile, per esercitare l'azione di rivendicazione dell'immobile, ai sensi dell'articolo 948 del codice civile: “Il proprietario può rivendicare la cosa da chiunque la possiede o detiene e può proseguire l'esercizio dell'azione anche se costui, dopo la domanda, ha cessato, per fatto proprio, di possedere o detenere la cosa. In tal caso il convenuto è obbligato a recuperarla per l'attore a proprie spese, o, in mancanza, a corrispondergliene il valore, oltre a risarcirgli il danno”.
Ovviamente la signora oltre ad essere condannata a lasciare l'immobile, subirà anche la condanna alle spese legali del processo civile.
A disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti.

Fonti: